Giornate Fai 2019 Modena, luoghi aperti. Dal palazzo ducale al Casino del vescovo

Il Fai apre le porte della corte estense, altri tre siti da visitare a Massa Finalese sabato 23 e domenica 24 marzo

La presentazione delle giornate Fai di primavera previste per sabato e domenica con visite gratuite a Modena e Massa Finalese

La presentazione delle giornate Fai di primavera previste per sabato e domenica con visite gratuite a Modena e Massa Finalese

Modena, 21 marzo 2019 - "Lo splendido paradosso della bellezza italiana è l’essere insieme quotidiana e straordinaria, a volte sontuosa ed esplicita, altre volte nascosta e ferita, ma sempre così profondamente nostra da definire chi siamo e ricordarci gli intrecci che hanno intessuto le nostre origini". È questo uno dei cardini su cui si fonda Fai, il Fondo Ambiente Italiano che promuove l’educazione, l’amore e la conoscenza dell’ambiente e del patrimonio storico e artistico italiano. Proprio di bellezza si parlerà sabato 23 e domenica 24 a Modena, quando, in occasione del ritorno per il ventisettesimo anno consecutivo delle giornate di Fai primavera, quattro siti culturali in provincia, uno a Modena e tre a Massa Finalese, saranno aperti al pubblico e resi visitabili dalle 9 alle 18.

A Modena in particolare si apriranno le porte di Palazzo Ducale, il baricentro monumentale della città che dopo essere stato per anni sede della corte estense, è invece oggi sede dell’Accademia Militare di Modena, la più grande e prestigiosa a livello mondiale. «Vogliamo dare la possibilità ai visitatori di osservare ciò che non hanno mai visto e di rivivere, attraverso il racconto di esperti e apprendisti ciceroni, ciò che non è più presente in loco – ha spiegato Patrizia Curti della delegazione Fai di Modena – la visita partirà dall’atrio monumentale e dal cortile d’onore e proseguirà all’interno del palazzo. Qui si potranno scegliere due percorsi: uno si snoda nelle quattro ‘camere da parata’ volute dal duca Francesco I come sede della sua ammirata quadreria. Era qui infatti che venivano conservati capolavori pittorici che il duca aveva radunato, preceduto nella passione per l’arte e il collezionismo dagli antenati ferraresi. Da Correggio ai Carracci, da Tiziano a Veronese; un altro percorso invece condurrà i visitatori nell’Appartamento di rappresentanza, che si estende dal salone d’onore nella torre centrale fino al torrione orientale».

Per accedere a Palazzo Ducale è necessario presentarsi al banchetto situato all’ingresso muniti di documento di identità in corso di validità e sprovvisti di borse e zaini dal momento che non sono disponibili nè armadietti nè guardaroba.

Spostandosi invece nella bassa modenese, a Massa Finalese i visitatori potranno entrare nelle mura del Casino del Vescovo, chiamato anche la ‘Ghina’, raro esempio di casa padronale cinquecentesca. Il Casino fu quasi sicuramente commissionato da un prelato, e a testimonianza di ciò c’ è una lapide che reca la data del 1547 su cui è apposto il sigillo arcipretoriale. Non è un caso poi se, a poca distanza dal fabbricato, venne costruito anche l’antico palazzo della mensa vescovile, eretto sul sito del preesistente castello di Massa, che potrebbe essere ragionevolmente collegato al Casino del Vescovo.

Sempre a Massa saranno poi aperte le porte di Villa Angela, villa ottocentesca dall’architettura eclettica, la cui origine tuttavia deve essere molto più antica. Originariamente di proprietà di Luigi Grillenzoni di Carpi, venne poi acquistata all’inizio del secolo da Ferdinando Paltrinieri, un ricco agricoltore della zona. Proprio di fronte alla splendida villa poi si potrà entrare in contatto con il salumificio Ex Bellentani le cui linee architettoniche moderne recano traccia della prima industrializzazione del Novecento. Fondata nel 1936 e dismessa nel 1981, la Ex Bellentani fu determinante per l’economia della zona. La fabbrica rappresentava una vera e propria ricchezza per il paese e ha permesso alle persone di migliorare la propria condizione sociale.